Argentina e Cile: Patagonia, Carretera Austral e Ruta 40
A partire da € 7.600
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America del Sud Argentina Assicurazione Viaggia Sereno Cile Guida in lingua italiana Richiedi un preventivo Viaggi con esperto Viaggi Organizzati Viaggio di Gruppo Viaggio in aereo
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ARGENTINA E CILE: PATAGONIA, CARRETERA AUSTRAL E RUTA 40: Un percorso incredibile tra Argentina e Cile lungo le mitiche Ruta 40 e Carretera Austral, leggendarie strade che si affiancano alla Cordigliera delle Ande sudamericana. Tra parchi nazionali e riserve naturali meravigliose passando dalla Patagonia argentina a quella cilena, con visite anche a Buenos Aires e Trelew.
Luoghi visitati:
Buenos Aires – Trelew – Punta Tombo – Penisola Valdes – La Junta – P.N. Queulat – Fiume Oro – El Chalten – Lago del Desierto – Fitz Roy – Perito Moreno – El Calafate
Viaggio organizzato in aereo – 17 giorni
Viaggio di gruppo – minimo 10/massimo 12 partecipanti
Viaggio con esperto in lingua italiana
La quota indicata è una quota dinamica, può variare in base alla disponibilità e alla quotazione dei voli.
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Itinerario
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Giorno
Italia/Buenos Aires
Partenza dall’Italia per Buenos Aires. Cena e pernottamento a bordo.
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Giorno
Buenos Aires
Arrivo al mattino nella capitale argentina, accoglienza da parte della nostra guida, e trasferimento all’Hotel NH Lancaster 4* o similare (stanza immediatamente disponibile). Tempo a disposizione per rilassarsi dopo il lungo volo.Pranzo libero. Il pomeriggio è dedicato al tour panoramico della città, con sosta ai luoghi di maggior interesse. Diamo uno sguardo d’insieme alla capitale, senza pretendere di conoscerla a fondo o fare visite approfondite, in quanto il nostro soggiorno è molto breve.Buenos Aires fu fondata per la prima volta nel 1536, quando vi giunse l’esploratore spagnolo Pedro de Mendoza con i suoi battelli e stabilì un accampamento lungo il Rio de la Plata. Nel 1580 l’esploratore spagnolo Juan de Garay fondò una seconda e definitiva volta la città col nome di Ciudad de la Santísima Trinidad y Puerto de Nuestra Señora de los Buenos Aires. La città fu battezzata con questo nome in onore della Madonna di Bonaria di Cagliari, in Sardegna. Dalla sua fondazione fino al 1700 Buenos Aires subì diversi attacchi da parte di pirati inglesi, francesi e danesi. Progressivamente acquisì maggior prestigio all’interno dell’America spagnola tanto da diventare, nel 1776, capitale del Vicereame del Rio de la Plata.Nel 1800 gli inglesi tentarono di impadronirsi ripetutamente della città, ma senza successo. Buenos Aires cambia completamente nella seconda metà del XIX secolo con l’arrivo di una massiccia immigrazione, soprattutto spagnola e italiana, ma anche tedesca, polacca, russa e mediorientale, favorita dalle condizioni economiche precarie in Europa e dalle politiche del governo argentino, volte a favorire l’ingresso di nuova manodopera.L’immigrazione italiana fu la prima ad arrivare in modo massiccio. Nel 1887 gli italiani costituivano il 60% dell’immigrazione totale, per poi ridursi percentualmente con l’aumentare della immigrazione spagnola.Sul fronte interno, lo sviluppo del grande porto di Buenos Aires e il predominio economico corrispondente hanno provocato un periodo di scontri civili. La separazione definitiva tra la città di Buenos Aires e la provincia è avvenuta nel 1880, quando la città è stata dichiarata “capitale federale” della nazione.Il XX secolo ha visto il consolidarsi dell’immigrazione europea che, con la seconda e la terza generazione, fa ormai parte della classe dirigente. Buenos Aires cresce con le caratteristiche di una grande metropoli. La seconda immigrazione, verificatasi nella seconda metà del secolo, vede arrivare sulla scena argentina persone provenienti da altri paesi del Sud America e dell’Asia. L’accoglienza sociale di queste nuove minoranze etniche è però diversa e le comunità in questione faticano a inserirsi nel tessuto sociale argentino.Oggi attorno alla città gravita quasi la metà della popolazione argentina. L’area metropolitana di Buenos Aires conta infatti circa 14 milioni di abitanti ed è la seconda più grande metropoli dell’emisfero sud dopo San Paolo in Brasile.Il centro della città è Plaza de Mayo, nucleo dell’insediamento originale, risalente al 1580, dove si trovano la Casa Rosada (il Palazzo Presidenziale), la Cattedrale Metropolitana e il Museo del Cabildo (si visitano esternamente). L’obelisco, uno dei monumenti principali della capitale, sorge nella Plaza de la República, all’intersezione fra Avenida Corrientes e Avenida 9 de Julio e fu costruito per festeggiare il quarto centenario della fondazione della città. Qui si riuniscono tutte le linee della metropolitana cittadina. Poco distante, sull’Avenida 9 de Julio (l’arteria più larga di Buenos Aires, con il traffico che ne consegue), si può osservare l’elegante e monumentale facciata del Teatro Colòn, che occupa un intero isolato.San Telmo è il quartiere più antico di Buenos Aires, facilmente raggiungibile a piedi da Plaza de Mayo percorrendo l’Avenida Defensa. E’ caratterizzato da vie strette, strade acciottolate, bassi edifici in stile coloniale e innumerevoli negozi di antiquariato che gli conferiscono un fascino un po’ retrò. Alla fine del XIX secolo, a causa dell’epidemia di febbre gialla che colpì la città, i membri più abbienti della società si trasferirono nel vicino quartiere della Recoleta (ancora oggi importante quartiere residenziale di classe), e a San Telmo le antiche ville (conventillos) furono convertite in case popolari per i più disagiati. Oggi il quartiere attira sempre più artisti, bohemien, giovani studenti, rendendolo un luogo caratteristico. Proseguendo lungo la Avenida Defensa si lascia alle spalle San Telmo e si entra nel vivace e popolare quartiere della Boca, così chiamato perché è nato intorno al porto ormai non più attivo, che si trova all’imboccatura (boca) della confluenza del Riachuelo con il Rio de la Plata.Il cuore della Boca è il Caminito, con le sue caratteristiche case colorate. La zona si sviluppò soprattutto grazie agli immigranti genovesi che gli conferirono l’aspetto attuale. Le case venivano infatti dipinte con le rimanenze di vernice usata per le chiatte da trasporto merci che transitavano nel Riachuelo e negli anni questo è diventato un motivo di attrazione per i turisti.Ristoranti con tavoli all’aperto, spettacoli di tango in strada e negozietti vari completano il vivace quadretto. La Boca è anche la sede di una delle squadre di calcio più famose al mondo, il Boca Juniors, e dello celebre stadio La Bombonera, Puerto Madero, l’antico porto cittadino, è stato riconvertito in una vivace zona moderna. Passeggiando lungo il fiume dominato dal Puente de la Mujer (Ponte della Donna), opera dell’architetto Santiago Calatrava, si incontrano ottimi ristoranti e caffetterie ricavati nei docks, i caratteristici edifici in mattoni rossi che un tempo fungevano da magazzini. Il quartiere si anima soprattutto la sera fino a notte tarda ed è la meta ideale per trascorrere una piacevole serata.Al termine del tour panoramico rientro in hotel. Cena libera e pernottamento.
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Giorno
Buenos Aires/Trelew/Punta Tombo
Sveglia presto al mattino e trasferimento in aeroporto per il volo di linea per Trelew (orario soggetto a riconferma in loco), dal gallese “tre”, che significa villaggio e “lew”, diminutivo di Lewis, fondatore di Trelew e capo della colonia di gallesi che colonizzarono la valle del fiume Chubut. Incontro con l’accompagnatore residente in loco che ci guiderà fino al Calafate. Inizia qui il nostro percorso via terra che ci porterà alla scoperta della Patagonia. Delimitata geograficamente a ovest e a sud dalle Ande, e ad est da plateau e bassipiani, è una regione di ampie pianure steppiche, alle quali si susseguono altopiani che raggiungono oltre i 1000 metri di quota, caratterizzati da un’enorme distesa sassosa ricoperta da una vegetazione prevalentemente erbacea ed arbustiva. Verso le Ande la steppa cede il posto a formazioni rocciose caratterizzate da porfido, granito e lave basaltiche, la vita animale diventa più abbondante e la vegetazione più lussureggiante, con boschi di faggi e conifere.Trelew, che è sorta nella verde valle scavata dal fiume Chubut, è la sede dell’aeroporto più vicino per raggiungere Punta Tombo e la Penisola Valdes, le nostre mete di oggi e domani.Partenza in pulmino per l’escursione alla pinguinera di Punta Tombo, dove si trova una nutrita colonia di pinguini, detti di Magellano. Quando arriva la primavera australe, in questo promontorio situato a 125 km a sud di Trelew, il pinguino di Magellano giunge al suo appuntamento annuale. Dopo un lunghissimo viaggio tocca terra per fare il suo nido. Da metà settembre a metà aprile si radunano più di un milione di esemplari e la zona diventa così la colonia di pinguini (pinguinera) più grande del mondo. Nel pomeriggio trasferimento a Puerto Madryn per il pernottamento in hotel. Puerto Madryn si trova a circa 65 km a nord di Trelew ed è la base di partenza ideale da cui effettuare la visita della Penisola Valdes che faremo domani. Sistemazione e pernottamento all’Hotel Dazzler 4* o similare.Pensione completa.
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Giorno
Penisola Valdes
Dal 1999 la Penisola Valdes è sotto la tutela dell’Unesco per preservare il suo ecosistema unico al mondo. Si tratta di un territorio pianeggiante che si inoltra nell’Oceano Atlantico e costituisce una delle più importanti riserve di fauna marina e avicola al mondo. Data la sua estensione, ci vuole una giornata per visitarla e conoscere alcuni punti importanti per l’osservazione della fauna selvatica.Scarsamente abitata dagli uomini, questa terra arida dove si fonde il blu del cielo con il blu intenso delle sue acque, è territorio di guanachi, nandù e una grande varietà di specie di uccelli marini. Sulle sue coste frastagliate, a strapiombo sul mare, trovano rifugio molte specie di uccelli che giungono qui per svernare, attirati dal clima particolarmente favorevole alla riproduzione. Una delle maggiori attrattive di questo santuario naturale è la Balena Franca Australe, che arriva ogni anno nel mese di giugno e si può osservare fino a inizio dicembre; in questo periodo è possibile effettuare un’escursione facoltativa in barca per ammirare le balene da vicino. Ma non è la sola. Qui vive e continua a prosperare l’unica e imponente colonia continentale di Mirounga Leonina, meglio conosciuti come elefanti marini, per la caratteristica proboscide del maschio. L’epoca di arrivo di questi mammiferi comincia nel mese di luglio e da ottobre fino a gennaio è il periodo di maggior concentrazione, circa 1300 esemplari su tutta la penisola. Avremo modo di osservarli a Punta Delgada, mentre a Punta Norte vedremo una lòberia, ossia una colonia di leoni marini. Durante i trasferimenti, con un po’ di fortuna, potremo osservare anche altri animali come guanachi, nandù (struzzo sudamericano), volpi, armadilli e lepri patagoniche. Pranzo in ristorante. In serata rientro in hotel a Puerto Madryn. Cena libera e pernottamento.
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Giorno
Esquel
Lasciamo la costa atlantica per addentrarci nell’entroterra e puntare verso il Cile, attraverso le pianure patagoniche, fino a raggiungere Esquel, ai margini del bellissimo Parco Nazionale Los Alerces. Siamo in uno degli scenari più affascinanti di tutta l’Argentina, una regione con una fitta vegetazione a causa del contributo costante delle piogge.Si tratta di 263.000 ettari protetti dal 1937 con l’obiettivo primario di salvaguardare la specie arborea che gli dà il nome, l’alerce (Fitzroya cupressoides), una varietà di conifera d’alto fusto che attecchisce nelle foreste temperate umide della Patagonia. Il parco infatti custodisce alberi di una bellezza straordinaria; alcuni esemplari contano oltre 3.000 anni di età e raggiungono i 60 metri d’altezza. A seconda dell’orario di arrivo, vedremo se riusciremo a fare la visita del parco oggi, altrimenti verrà fatta la mattina del giorno successivo.Pranzo al sacco e cena in hotel.Sistemazione e pernottamento all’Hosteria El Coiron 3* o similare.
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Giorno
Carretera Austral/Parco Nazionale Queulat
Si parte lungo la Carretera Austral, voluta nel 1976 dal Generale Augusto Pinochet per controllare il territorio del Cile meridionale, altrimenti accessibile solo per vie d’acqua. La Carretera Austral collega Puerto Montt a Villa O’Higgins attraverso 1.350 km di strada prevalentemente sterrata che hanno conosciuto negli ultimi anni una progressiva, inesorabile asfaltatura. Ciononostante è ancora oggi una delle strade più spettacolari al mondo; il suo fascino intramontabile sta nell’ispirazione geopolitica che l’ha fatta nascere, nella sua storia umana recente, ma soprattutto nella bellezza dei paesaggi in cui s’insinua. Dopo aver attraversato la selva valdiviana, ci inoltriamo lungo i fiordi scoscesi del Parco Nazionale Queulat, tra ghiacciai, fiumi impetuosi e alte vette vulcaniche. Pensione completa.Sistemazione e pernottamento al Lodge Espacio y Tiempo 3* o similare a La Junta.
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Giorno
Parco Nazionale Queulat/Puerto Puyuhuapi/Coyhaique
Visita del Parco Nazionale Queulat, in un paesaggio intagliato e dominato dall’acqua. I laghi sottili giacciono fra le pareti ripide della montagna come pietre preziose nascoste, tra l’acqua bianca dei fiumi impetuosi, i canyons del parco e foreste di sempreverdi. Queulat, per sua fortuna, è meno frequentato di altri parchi più conosciuti del Cile, nonostante alcune meraviglie naturali, come il “Ventisquero Colgante” o ghiacciaio appeso, una delle maggiori attrazioni naturalistiche del Cile. Si riparte quindi per Coyhaique. Nel corso del trasferimento, sosta al villaggio di Puerto Puyuhuapi, adagiato su uno dei più bei fiordi cileni, celebre per la caratteristica architettura e per i bagni termali dove avremo modo di fermarci per un bagno ristoratore (entrata alle terme facoltativa, a pagamento). Nel pomeriggio si prosegue attraverso la selva valdiviana. Pensione completa. Pernottamento all’Hotel Diego de Almagro 3* a Coyhaique.
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Giorno
Passo La Llave/Lago General Carrera/Los Antiguos
Dal Cile rientriamo in Argentina con una lunga tappa molto spettacolare superando il Passo La Llave e costeggiando per gran parte del percorso il secondo lago più grande del Sudamerica, il Lago General Carrera. Arrivo a Los Antiguos, ubicato sulle rive meridionali del lago che dal lato argentino si chiama Lago Buenos Aires. Pranzo al sacco. Cena e pernottamento all’Hotel Antigua Patagonia o Hotel Mora 3*.
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Giorno
Ruta Nacional 40/valle del Rio Pinturas/Lago Posadas
Partenza al mattino molto presto. Finalmente oggi imbocchiamo un’altra mitica strada, la Ruta Nacional 40, la strada più lunga e spettacolare d’Argentina. La RN 40, creata nel 1935, unisce 3 regioni e 11 province del paese, dall’estremo nord fino al “finis terrae” del sud, come una gigantesca colonna vertebrale lunga più di 5.000 km. In parte su asfalto e in gran parte su graniglia, dopo esserci lasciati alle spalle la cittadina di Perito Moreno, raggiungiamo la valle del Rio Pinturas, dove ci fermeremo per visitare la “Cueva de las Manos Pintadas”. Considerata la Cappella Sistina dell’arte preistorica di queste latitudini, la grotta si trova nello stupendo canyon creato dal Rio Pinturas, all’interno del Parco Nazionale Perito Moreno (da non confondersi con il più noto ghiacciaio omonimo). Qui centinaia di impronte di mani in negativo, riprodotte in moltissimi colori, si sovrappongono le une alle altre. Secondo gli studiosi le pitture corrispondono a diversi periodi o stili differenti: il più antico risale a circa diecimila anni fa e si caratterizza per le scene di caccia nelle quali si vedono gruppi di cacciatori che inseguono greggi di guanachi nei colori rosso, viola e ocra. Nel secondo gruppo stilistico, datato tra i cinque e i settemila anni fa, il tema centrale sono gruppi di guanachi più statici. Si vedono rappresentati con i cuccioli e la figura umana non è vincolata agli animali, bensì è disegnata di fronte, stilizzata, con gambe corte e un solo braccio. Queste stupende pitture, considerate le più antiche del Sudamerica, furono eseguite molto probabilmente da cacciatori paleolitici che arrivarono dall’Europa attraverso lo stretto di Bering. Arrivo al villaggio di Lago Posadas nel tardo pomeriggio. Pensione completa.Pernottamento all’Estancia Suyai o La Posada del Posada 3*.
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Giorno
Canyon del fiume Oro/Lago Posadas
Dopo la prima colazione, assieme al nostro accompagnatore, partiamo per un’escursione di circa 3/4 ore dedicata all’esplorazione del canyon del fiume Oro. Il trekking, facile e alla portata di tutti, ci porterà fra grandi muraglie di pietra a una veduta maestosa del lato nord del Cerro San Lorenzo (3.706 mt). Torniamo al Lago Posadas dove noteremo il contrasto, tutto particolare, fra le acque azzurre del Lago Posadas e le acque verdi del Lago Pueyrredon, separati fra di loro da appena 100 metri di terra. Chi non volesse seguirci nel trekking proposto potrà trascorrere la giornata rilassandosi o facendo delle passeggiate nei dintorni a piacere. A pranzo oggi gusteremo un tipico “asado”, la rinomata carne grigliata argentina. Cena e pernottamento.
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Giorno
Ruta 40/El Chaltén
Oggi ci attende una lunga tappa verso sud, sempre seguendo la Ruta 40.Ci dirigiamo verso la zona dei grandi ghiacciai, attraverso un paesaggio caratterizzato dalle sterminate distese di cespugli tipici della pampa patagonica, dove potremo osservare diversi uccelli e la tipica fauna. Sullo sfondo ci invita ad avanzare lo spettacolo maestoso della cordigliera andina da cui svettano il Cerro Torre e il Fitz Roy. Arrivo nel pomeriggio a El Chaltén, piccolo villaggio ai piedi di queste due cime colossali. Oggi El Chaltén è conosciuto come la capitale nazionale del trekking grazie alla grande quantità di sentieri, che si snodano in mezzo a scenari spettacolari, che offre agli amanti di questa disciplina. Pensione completa. Sistemazione e pernottamento al Pudu Lodge o Destino Sur.
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Giorno
El Calafate
Dopo la colazione, a seconda anche delle condizioni del tempo, potremo fare una camminata di circa 40 minuti lungo una salita non impegnativa verso il Mirador de Los Cóndores. La posizione strategica del mirador offre una bella veduta d’insieme sulla Valle del Rio de las Vuelta e del Rio Fitz Roy; inoltre da qui si possono apprezzare gli impressionanti picchi di granito del Cerro Torre e del Cerro Fitz Roy, la cui cima è spesso avvolta dalle nubi. Tra le ardue vette della terra questa montagna non è tra le più alte, ma certamente fra le più temibili. Battuta da piogge e venti della pampa, irta di guglie ribelli e di torrioni ghiacciati, ha sempre ispirato agli uomini un riverente senso di terrore. Proseguiamo poi in pulmino verso lo scenografico Lago del Desierto, passando per il Glaciar Los Huemules. Il percorso, attraverso un paesaggio mutevole e spettacolare, è di circa 37 km su strada in gran parte sterrata e nelle giornate limpide è possibile ammirare il Cerro Torre e in particolare il Cerro Fitz Roy da diverse angolazioni. Il Lago del Desierto, che si trova nelle immediate vicinanze del confine con il Cile, è attorniato da bei boschi di ñires e lengas che incorniciano le cime e le vallate circostanti. Pranzo al sacco. Nel pomeriggio, costeggiando i laghi Viedma e Argentino, ripartiamo ancora in direzione sud. I laghi si aprono tra alte montagne, piccole vallate e baie piene di fascino. Ai piedi della “mesa” di Miguens si trova El Calafate, che si affaccia sulle acque turchesi del Lago Argentino. La cittadina è uno dei luoghi più visitati d’Argentina in quanto è la principale porta d’entrata al Parco Nazionale Los Glaciares, che offre alcune delle meraviglie naturali più straordinarie del continente. Arrivo in serata, sistemazione all’Hotel Mirador del Lago 4* o similare, cena e pernottamento.
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Giorno
El Calafate/Lago Argentino
Prima colazione. La prima parte della giornata è a disposizione per effettuare, se le condizioni meteorologiche lo permettono, un’escursione facoltativa in barca sul Lago Argentino, lungo il Brazo Norte, per la visita al vasto fronte dei ghiacciai Upsala e Spegazzini, il più alto ghiacciaio all’interno del Parco Nazionale. L’escursione è resa suggestiva dagli iceberg in mezzo a cui si naviga (normalmente ci s’imbarca alle 08.30 e si sbarca alle 14.00). Il Lago Argentino è il terzo lago sudamericano per dimensioni dopo il Titicaca e il Buenos Aires, con una superficie complessiva di circa 1.560 chilometri quadrati. La navigazione nel Brazo Norte è particolarmente avventurosa e affascinante perché s’incontrano imponenti iceberg galleggianti alla deriva di un azzurro incredibile, oltre a panorami inusuali e di rara bellezza. Pranzo al sacco. Nel pomeriggio ci attende l’appuntamento forse più atteso di tutto il viaggio, la visita al gigante di ghiaccio, il Ghiacciaio Perito Moreno. Lasciato il pulmino nel parcheggio all’ingresso del Parque Nacional Los Glaciares, ci si incammina sulle passerelle, disposte su tre livelli, da cui si può godere degli splendidi panorami del Ghiacciaio Perito Moreno. Per le sue caratteristiche estetiche e naturali uniche al mondo, fu incorporato nel 1981 nella lista dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità dall’UNESCO. Dal “hielo continental”, l’immensa massa di ghiaccio della calotta della cordigliera delle Ande, si distaccano 47 formazioni glaciali fra le quali figurano i ghiacciai Viedma, Upsala, Onelli e il celeberrimo Perito Moreno, che costituisce il motivo principale della nostra visita. La sua particolarità è di essere un ghiacciaio in movimento e uno dei pochi esistenti sulla terra che avanza e non retrocede come avviene per la maggior parte di essi. Situato fra il Brazo Rico e il Canal de los Tempanos, ha un fronte di 5 chilometri e un’altezza di 60 metri sopra il livello dell’acqua del braccio meridionale del Lago Argentino. Dal centro servizi all’interno del parco dove si trovano il bar, self-service, e i bagni, iniziano le passerelle, la cui mappa è visibile all’ingresso, che consentono una bella camminata davanti al ghiacciaio. Ampie terrazze con panchine sono ottimi punti per osservare gli enormi blocchi di ghiaccio e le altissime pareti di mille tonalità di azzurro. In un’ora circa di cammino si completano tutte le passerelle, che permettono di vedere il fronte da diverse angolature. La vista è impressionante e il rumore provocato dallo stridere delle masse di ghiaccio e, a volte, da improvvise rotture, regala la sensazione di essere di fronte a un gigante vivo e sarà uno dei ricordi più emozionanti che porteremo con noi. Cena libera e pernottamento in hotel.
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Giorno
Parco Nazionale Torres del Paine
Un’altra giornata intensa, ma appagante ci attende. Dopo la colazione partenza in direzione del territorio cileno, fino a raggiungere il Parco Nazionale Torres del Paine. La strada scorre su colline ed estese pampas, in un susseguirsi di paesaggi affascinanti e luoghi incantevoli. Entriamo quindi nella più spettacolare “Riserva della Biosfera Mondiale”, il Parco Nazionale Torres del Paine. Protetti dalla variegata vegetazione dove predominano l’erica e i licheni, qui coesistono le più disparate specie animali, tra cui puma e volpi, difficili da osservare, mentre è facile incontrare gruppi di guanachi. Il Lago Nordenskjold, dalle acque color smeraldo, lambisce la base delle colline ed è la sorgente delle spettacolari e roboanti acque del Salto Grande, che precipita verso il Lago Pehoe. La scena è racchiusa e dominata dalle tre maestose torri che formano il gruppo del Paine, enormi monoliti di granito erosi dal ghiaccio, dall’acqua e dai venti, le cui cime sono spesso incappucciate dalle nuvole. Con il nostro pulmino avremo la possibilità di attraversare il parco e raggiungerne alcuni degli angoli più belli. Pranzo al sacco. Nel pomeriggio al temine delle nostre passeggiate e visite nel Parco ci trasferiamo all’hotel Serrano. Sitemazione in hotel, cena e pernottamento.
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El Calafate/Buenos Aires
Dopo la prima colazione lasciamo il Cile e rientriamo in Argentina per raggiungere l’aeroporto di El Calafate. Nel pomeriggio salutiamo il nostro accompagnatore e c’imbarchiamo sul volo per Buenos Aires. Arrivo e trasferimento in hotel per il pernottamento. Pasti liberi.
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Buenos Aires/Italia
Prima colazione. A seconda dell’orario del volo, trasferimento all’aeroporto internazionale per l’imbarco sul volo in partenza per l’Italia. Pasti liberi. Pernottamento a bordo.
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Giorno
Italia
Arrivo alla destinazione finale.
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