Diario di un viaggio in Sardegna
“Abbagliati dallo splendore del suo mare, persi nei riflessi delle sue acque trasparenti e rapiti dalle sue spiagge bianche e dorate, la Sardegna cattura i visitatori con l’incredibile meraviglia delle sue coste. Immersi in tanta bellezza, mentre si dà un volto a quello che deve essere il paradiso, ci si scorda d’ogni altra cosa, e si gode della più bella cartolina, divenuta realtà davanti ai propri occhi.
Quasi una barriera di protezione da occhi indiscreti, la costa sarda funge da muraglia, fermando i visitatori nella parte esterna dell’isola, grazie alla sua splendida magnificenza. E a qui si limita, la maggior parte delle volte, la conoscenza e l’immagine di quest’isola. Paradiso di mare e null’altro. Ma oltre la costa c’è molto, molto di più. La vera essenza di quest’isola persa nel mezzo del Mar Mediterraneo. Nell’entroterra, nel suo territorio montuoso e verde, negli spazi aperti della pianura campidanese, in un territorio largamente disabitato che lascia spazio a natura incontaminata che si perde a vista d’occhio, tra minuscoli paesini, una enorme pastorizia e un’infinità di nuraghi e antiche necropoli, si cela la vera storia e anima della Sardegna.
In questo stupendo viaggio stiamo avendo modo di conoscere tutto questo, tra spiagge meravigliose, bellissime città e piccoli borghi, antichi reperti e cultura, in un tour completo che ci sta permettendo di avere un vero assaggio di questa fantastica isola.
Abbiamo iniziato ammirando il litorale e le spiagge della zona di Santa Teresa di Gallura, celebre cittadina nella costa nord. Una costa bellissima, fatta di acque delle più cristalline, sulle quali di affaccia ovunque una vegetazione verde mediterranea, e che stupiscono soprattutto nella loro particolarità di rocce, delle rocce tondeggianti e levigate dal tempo che sembrano delle nuvole di pietra. Siamo poi arrivati ad Alghero, piccola città costiera dalla storia antica, unica nel suo genere in Sardegna, dove ancora una parte della popolazione, oltre all’italiano e al dialetto sardo locale, parla catalano, lascito di una antica dominazione che qui rimane tutt’ora centrale, al punto che la città stessa si definisce fieramente parte della Catalogna. Alghero è affascinante, il centro storico medievale fatto di viuzze e chiese è bellissimo e si estende sul mare dando la possibilità di ammirare un panorama costiero stupendo, con di fronte la vista su Capo Caccia, dove ci siamo recati nel pomeriggio per fare un tour delle famose Grotte di Nettuno, delle grandi grotte sul mare, alla base dell’altissimo capo di terra, il cui interno è un tripudio di colori e meraviglia, pieno di stalattiti e stalagmiti formatesi nel tempo.
Dopo aver goduto della spettacolarità delle coste sarde, grazie alla unicità della Gallura, alla bellezza insuperabile della costa di Stintino e della insuperabilmente bellezza della spiaggia della Pelosa, e dopo aver visto la meravigliosa Alghero e Capo Caccia, è il momento di superare questa “barriera” di bellezza costiera e addentrarci tra la storia e i misteri dell’entroterra. Non prima, però, di aver fatto tappa a Tharros, nella splendida penisola del Sinis, dove in un lembo di terra che si immerge in un mare incantato, si trovano delle importanti rovine Fenicie che abbiamo visitato con la nostra guida.
Eccoci ora arrivati a Barumini, sito riconosciuto Patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco, è ad oggi il complesso nuragico più grande e imponente che sia mai stato riportato alla luce. Nel territorio dell’altipiano della Giara e dei sui cavallini, specie autoctona e protetta della Sardegna, svetta questo complesso di pietre e torri, lascito misterioso delle antichissime civiltà che hanno abitato l’isola, le cui tracce si trovano ovunque sul territorio sardo, disseminate in ogni angolo dell’isola. Ma Barumini è il complesso più importante, oltre che per le sue dimensioni, i ritrovamenti fatti al suo interno hanno contribuito enormemente a comprendere qualcosa di più sulle popolazioni nuragiche e sulla funzione di questi edifici. La visita è stata affascinante, e ancor più affascinante è l’alone di mistero che ancora avvolge la storia di questi luoghi dei quali sappiamo pochissimo, ma che danno l’idea dell’importanza della civiltà che viveva in Sardegna migliaia di anni fa.
Mentre ci dirigiamo verso Cagliari, curiosi di conoscere il bellissimo capoluogo, vediamo dal finestrino altri piccoli nuraghi o resti sparsi qua e là tra le colline. Chissà quanti altri ne vedremo nei prossimi giorni mentre saremo in cammino verso le montagne del Gennargentu, i paesi di Fonni e Orgosolo e le isole della Maddalena. E’ davvero affascinante scoprire l’entroterra sardo e la sua storia, che mista alla natura selvaggia e aspra, lascia sempre una sensazione di mistero e curiosità. C’è così tanto da scoprire e questo tour ci sta permettendo di farlo. Ma mentre giriamo per l’isola, in viaggio verso le nostre prossime mete, mi è chiaro che c’è sicuramente una cosa che non è mistero in Sardegna. La sua incredibile bellezza…”