Recensione di un viaggio in Kenya
Dal diario di Matteo…
“Quante volte avete sentito parlare del Kilimanjaro? Beh, io tante… ma adesso ce l’ho davvero di fronte ai miei occhi. Maestoso, impervio, così affascinante come mai avrei potuto immaginare, un’immensa roccia dalla cima bianca in mezzo all’Africa, spolverato di neve e ghiaccio in uno dei continenti più caldi del pianeta. Una gemma in questa fantastica avventura che, con gli altri del gruppo, stiamo vivendo sin dal nostro primo giorno in Kenya.
All’arrivo a Nairobi ci accoglie John, la nostra guida locale. John parla perfettamente italiano e tra una chiacchiera e un’altra ci accompagna al nostro hotel in città. L’indomani partiamo per la riserva Samburu, un tragitto attraverso la linea dell’equatore, dove vediamo anche la seconda vetta più alta del continente, il Mount Kenya! Sono giorni fantastici, ricchi di natura e animali, un safari dopo l’altro esploriamo il territorio di creature immense e magnifiche. I grandi mammiferi africani mi passano davanti; elefanti, giraffe, zebre… sono bellissimi! Esploriamo terra e acqua, dove riusciamo a vedere anche grandi gruppi di fenicotteri rosa e ippopotami… devo dire che inizialmente mi mettono un po’ di paura… ma poi li guardo affascinato come un bambino mentre giocano sulle rive fangose spalancando le loro enormi fauci verso l’alto.
E lì, in lontananza, vediamo anche lui, il Kilimanjaro, icona dell’Africa, a sorvegliare questi luoghi dall’alto. Ho fatto centinaia di foto in pochi giorni, e mentre comunicando in qualche modo faccio la conoscenza di Naserian, membro di una tribù Masai che vive su questi altipiani, mi accorgo di non avere ancora alcuno scatto di questo popolo e così, dopo averglielo domandato, e dopo aver immortalato natura, parchi, animali e montagne di questo magnifico paese, catturo l’immagine anche delle sue genti. Ora l’album di viaggio è davvero completo.
Sono sull’aereo che ci riporta in Italia e mentre con un misto di malinconia e di gioia guardo dall’alto per qualche ultimo istante il Kenya, mi domando se è questo che sto sentendo il famoso mal d’Africa… il male più bello del mondo…”