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Argentina, in Patagonia Lungo la Mitica Ruta 40

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ARGENTINA, IN PATAGONIA LUNGO LA MITICA RUTA 40Un itinerario esclusivo collaudato e perfezionato nel corso di oltre venticinque anni di viaggi nel sud dell’Argentina. Un viaggio lungo una delle strade più leggendarie al mondo: la Ruta 40. Alla scoperta della Patagonia, regione selvaggia ai confini del pianeta. Una traversata via terra, iniziando dalla costa a strapiombo della Riserva Naturale della Penisola Valdés, tra colonie di leoni marini, pinguini e balene. Per poi proseguire tra foreste e grotte rupestri, piccole vallate e fiordi. E visitare tre siti Unesco, insieme al Ghiacciaio Perito Moreno. Un’occasione per andare in barca sul Lago Argentino, circondati dagli iceberg, e ammirare da vicino le imponenti vette andine del Fitz Roy e del Cerro Torre. Chilometro dopo chilometro, un percorso assolutamente originale. Lontano dalle strade più battute dal turismo.

Luoghi visitati:
Buenos Aires – Trelew – Penisola Valdes – Punta Tombo – Patagonia – El Chalten – Lago Argentino – Perito Moreno
Viaggio organizzato in aereo – 13 giorni
Viaggio di gruppo – minimo 10/massimo 12 partecipanti
Tour leader locale esperto

La quota indicata è una quota dinamica, può variare in base alla disponibilità e alla quotazione dei voli.
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Date disponibili

Itinerario

  • Giorno Italia/Buenos Aires

    Partenza da Roma per Buenos Aires in serata con volo di linea Aerolineas Argentinas. Cena e pernottamento a bordo.
    NB: è possibile partire anche da altri aeroporti italiani utilizzando un volo di collegamento per Roma con Alitalia, con supplemento. Vi preghiamo di richiedere al nostro Ufficio Prenotazioni il volo di collegamento all’atto della prenotazione per verificarne la tariffa e disponibilità.

  • Giorno Buenos Aires

    Arrivo al mattino presto nella capitale argentina, accoglienza da parte della nostra guida, e trasferimento all’Hotel NH Lancaster 4* o similare. Camera subito a disposizione e tempo per rilassarsi dopo il lungo volo. Pranzo libero. Pomeriggio dedicato alla visita panoramica della città in bus, con sosta ai luoghi di maggior interesse (l’orario di partenza per la visita sarà preso in accordo sul posto con la guida locale). Buenos Aires fu fondata per la prima volta nel 1536, quando vi giunse l’esploratore spagnolo Pedro de Mendoza con i suoi battelli e stabilì un accampamento lungo il Rio de la Plata. Nel 1580 l’esploratore spagnolo Juan de Garay fondò una seconda e definitiva volta, la città col nome di Ciudad de la Santísima Trinidad y Puerto de Nuestra Señora de los Buenos Aires. La città fu battezzata con questo nome in onore della Madonna di Bonaria di Cagliari, in Sardegna. Dalla sua fondazione fino al 1700 Buenos Aires subì diversi attacchi da parte di pirati inglesi, francesi e danesi. Progressivamente acquisì maggior prestigio all’interno dell’America spagnola tanto da diventare, nel 1776, capitale del Vicereame del Rio de la Plata.Nel 1800 gli inglesi tentarono di impadronirsi ripetutamente della città, ma senza successo. Buenos Aires cambia completamente nella seconda metà del XIX secolo con l’arrivo di una massiccia immigrazione, soprattutto spagnola e italiana, ma anche tedesca, polacca, russa e mediorientale, favorita dalle condizioni economiche precarie in Europa e dalle politiche del governo argentino, volte a favorire l’ingresso di nuova manodopera.L’immigrazione italiana fu la prima ad arrivare in modo massiccio. Nel 1887 gli italiani costituivano il 60% dell’immigrazione totale, per poi ridursi percentualmente con l’aumentare della immigrazione spagnola.Sul fronte interno, lo sviluppo del grande porto di Buenos Aires e il predominio economico corrispondente hanno provocato un periodo di scontri civili. La separazione definitiva tra la città di Buenos Aires e la provincia è avvenuta nel 1880, quando la città è stata dichiarata “capitale federale” della nazione.Il XX secolo ha visto il consolidarsi dell’immigrazione europea che, con la seconda e la terza generazione, fa ormai parte della classe dirigente. Buenos Aires cresce con le caratteristiche di una grande metropoli. La seconda immigrazione, verificatasi nella seconda metà del secolo, vede arrivare sulla scena argentina persone provenienti da altri paesi del Sud America e dell’Asia. L’accoglienza sociale di queste nuove minoranze etniche è però diversa e le comunità in questione faticano ad inserirsi nel tessuto sociale argentino.Oggi attorno alla città gravita quasi la metà della popolazione argentina. L’area metropolitana di Buenos Aires conta infatti circa 14 milioni di abitanti ed è la seconda più grande metropoli dell’emisfero sud dopo San Paolo in Brasile.Il centro della città è Plaza de Mayo, nucleo dell’insediamento originale, risalente al 1580, dove si trovano la Casa Rosada (il Palazzo Presidenziale), la Cattedrale Metropolitana e il Museo del Cabildo (visita degli esterni). L’Avenida Florida, collega Plaza de Mayo con Plaza Jose de San Martin ed è una delle passeggiate più popolari essendo completamente pedonabile, piena di negozi e di ristoranti.Plaza Jose de San Martin è il cuore verde di Buenos Aires. Vi si trovano, oltre a bei palazzi, il monumento al generale San Martin, che realizzò l’indipendenza argentina e successivamente combatté per quelle del Perù e del Cile. Nell’adiacente piazza si innalza la Torre Monumentale o degli Inglesi, chiamata così perché donata dai britannici nel 1909 in occasione del centenario della Rivoluzione di Maggio. L’obelisco, uno dei monumenti principali della capitale, sorge nella Plaza de la República, all’intersezione fra Avenida Corrientes e Avenida 9 de Julio e fu costruito per festeggiare il quarto centenario della fondazione della città. Qui si riuniscono tutte le linee della metropolitana cittadina. Poco distante, sull’Avenida 9 de Julio (l’arteria più larga di Buenos Aires, con il traffico che ne consegue), si può osservare l’elegante e monumentale facciata del Teatro Colòn, che occupa un intero isolato.San Telmo è il quartiere più antico di Buenos Aires, facilmente raggiungibile a piedi da Plaza de Mayo percorrendo l’Avenida Defensa. E’ caratterizzato da vie strette, strade acciottolate, bassi edifici in stile coloniale e innumerevoli negozi di antiquariato che gli conferiscono un fascino un po’ retrò. Alla fine del XIX secolo, a causa dell’epidemia di febbre gialla che colpì la città, i membri più abbienti della società si trasferirono nel vicino quartiere della Recoleta (ancora oggi importante quartiere residenziale di classe), e a San Telmo le antiche ville (conventillos) furono convertite in case popolari per i più disagiati. Oggi il quartiere attira sempre più artisti, bohemien, giovani studenti, rendendolo un luogo caratteristico soprattutto la domenica, quando c’è la feria (mercato) e si possono acquistare oggetti di ogni tipo e assistere a improvvisati spettacoli di tango in strada.Proseguendo lungo la Avenida Defensa si lascia alle spalle San Telmo e si entra nel vivace e popolare quartiere della Boca, così chiamato perché è nato intorno al porto ormai non più attivo, che si trova all’imboccatura (boca) della confluenza del Riachuelo con il Rio de la Plata.Il cuore della Boca è il Caminito, con le sue caratteristiche case colorate. La zona si sviluppò soprattutto grazie agli immigranti genovesi che gli conferirono l’aspetto attuale. Le case venivano intatti dipinte con le rimanenze di vernice usata per le chiatte da trasporto merci che transitavano nel Riachuelo e negli anni questo è diventato un motivo di attrazione per i turisti.Ristoranti con tavoli all’aperto, spettacoli di tango in strada e negozietti vari completano il vivace quadretto. La Boca è anche la sede di una delle squadre di calcio più famose al mondo, il Boca Juniors, e dello celebre stadio La Bombonera, Al termine del tour panoramico, rientro in hotel. Cena libera e pernottamento in hotel.

  • Giorno Buenos Aires/Trelew

    Sveglia presto al mattino, leggera colazione e trasferimento in aeroporto per il volo di linea per Trelew.Incontro con l’accompagnatore residente in loco che ci guiderà fino al Calafate in pulmino privato.Inizia qui il nostro percorso via terra che ci porterà alla scoperta della Patagonia. Delimitata geograficamente a ovest e a sud dalle Ande, e ad est da plateau e bassipiani, è una regione di ampie pianure steppiche, alle quali si susseguono altopiani che raggiungono oltre i 1000 metri di quota, caratterizzati da un’enorme distesa sassosa ricoperta da una vegetazione prevalentemente erbacea ed arbustiva. Verso le Ande la steppa cede il posto a formazioni rocciose caratterizzate da porfido, granito e lave basaltiche, la vita animale diventa più abbondante e la vegetazione più lussureggiante, con boschi di faggi e conifere.Trelew, che è sorta nella verde valle scavata dal fiume Chubut, è la sede dell’aeroporto più vicino per raggiungere la Penisola Valdes, la nostra meta odierna, che si trova a circa 160 chilometri in direzione nord, percorribili in poco meno di due ore. Dal 1999 la Penisola Valdes è sotto la tutela dell’Unesco per preservare il suo ecosistema unico al mondo. Si tratta di un territorio pianeggiante che si inoltra nell’Oceano Atlantico e costituisce una delle più importanti riserve di fauna marina e avicola al mondo. Data la sua estensione, ci vuole una giornata per visitarla e conoscere alcuni punti importanti per l’osservazione della fauna selvatica.Scarsamente abitata dagli uomini, questa terra arida dove si fonde il blu del cielo con il blu intenso delle sue acque, è territorio di guanachi, nandù e una grande varietà di specie di uccelli marini. Sulle sue coste frastagliate, a strapiombo sul mare, trovano rifugio molte specie di uccelli che giungono qui per svernare, attirati dal clima particolarmente favorevole alla riproduzione. Una delle maggiori attrattive di questo santuario naturale è la Balena Franca Australe (che arriva ogni anno nel mese di giugno e si può osservare fino a inizio dicembre; in questo periodo è possibile effettuare un’escursione facoltativa in barca per ammirare le balene da vicino). Ma non è sola. Qui vive e continua a prosperare l’unica e imponente colonia continentale di Mirounga Leonina, meglio conosciuti come elefanti marini, per la caratteristica proboscide del maschio. L’epoca di arrivo di questi mammiferi comincia nel mese di luglio e da ottobre fino a gennaio è il periodo di maggior concentrazione (circa 1300 esemplari su tutta la penisola). Avremo modo di osservarli a Punta Delgada, mentre a Punta Norte vedremo una lòberia, colonia di leoni marini. Durante i trasferimenti, con un po’ di fortuna, potremo osservare anche altri animali come guanachi, nandù (struzzo sudamericano), volpi, armadilli e lepri patagoniche. Pranzo a Puerto Piramides, l’unico centro abitato della Penisola Valdes. In serata trasferimento a Puerto Madryn che dista 95 chilometri percorribili in poco più di un’ora. Sistemazione all’Hotel Dazzler Puerto Madryn 4* o similare. Cena e pernottamento.

  • Giorno Punta Tombo/Comodoro Rivadavia

    Dopo la prima colazione partenza in direzione sud lungo la Ruta Nacional 3, o Ruta Atlantica, così chiamata in quanto corre lungo la costa atlantica offrendo dei bei panorami. La prima sosta la effettuiamo a Trelew per visitare il Museo Paleontologico Egidio Feruglio, uno dei più importanti musei argentini di storia naturale. Al suo interno si percorre la storia naturale dell’evoluzione della vita in un percorso a ritroso, dalla nascita della razza umana fino all’apparizione dei primi microrganismi. La collezione offre un gran numero di fossili di piante e pesci, uova fossili e ricostruzioni di scheletri completi di dinosauri che abitarono la Patagonia, territorio paleontologicamente assai ricco, oltre 65 milioni di anni fa. Tra i reperti spicca l’impressionante femore, lungo 2,40 metri, di uno dei dinosauri più grandi mai esistiti al mondo, scoperto nel maggio del 2014 nella località di La Flecha, a 250 km da Trelew. Proseguendo in direzione sud raggiungiamo Punta Tombo, un’area naturale protetta dove possiamo osservare i pinguini di Magellano. Quando arriva la primavera australe (che corrisponde al nostro autunno), in questo promontorio situato a 125 km a sud di Trelew, il pinguino di Magellano giunge al suo appuntamento annuale. Dopo un lunghissimo viaggio tocca terra per fare il suo nido. Da metà settembre a metà aprile si radunano qui più di un milione di esemplari e la zona diventa così la colonia di pinguini (pinguinera) continentale più grande del mondo. Terminata la visita proseguiamo verso sud fino a Comodoro Rivadavia, città industriale cresciuta grazie all’estrazione del petrolio. Sistemazione e pernottamento all’Hotel Austral 4* o similare. Pensione completa.

  • Giorno Comodoro Rivadavia/Los Antiguos

    Dopo la prima colazione lasciamo definitivamente la costa con il nostro pulmino per dirigerci verso l’entroterra, in direzione ovest. Oggi ci attende una lunga tappa di trasferimento per spostarci dalla costa atlantica alla parte opposta, fin quasi al confine con il Cile. I chilometri che percorriamo al giorno in genere sono molti, considerate le notevoli distanze, tuttavia non vanno considerati come il prezzo inesorabile da pagare per raggiungere determinati luoghi, bensì come parte integrante dell’esperienza del viaggio stesso. I paesaggi che attraversiamo, le immense distese circondate dal nulla se non da spazio infinito che a volte sembrano ancora lontane dall’essere state percorse dall’uomo non fosse altro per quella striscia di asfalto su cui procediamo, sono l’essenza stessa della Patagonia. Il piatto forte della giornata lo troviamo a 30 km da Sarmiento, dove ci fermiamo per visitare la riserva nazionale “Bosco Pietrificato José de Ormachea”, una spettacolare foresta pietrificata, una delle più importanti dell’Argentina. Le araucarie pietrificate vi si trovano sono resti fossili di un bosco del periodo terziario inferiore, con un’età risalente a circa 65 milioni di anni fa. All’inizio dell’era terziaria, i boschi originari di conifere sono stati ricoperti di materia vulcanica in seguito alle eruzioni prodotte a causa del sollevamento della Cordigliera delle Ande. Gli alberi hanno assorbito quel deposito e, in un lento processo di trasformazione organica, la loro struttura molecolare è divenuta pietra, mantenendo l’aspetto esterno grazie al terreno argilloso che ha protetto il bosco e ci ha permesso di conoscere parte del passato geologico della Patagonia. Oltre a centinaia di resti fossili di alberi, che misurano fra i 10 e i 15 metri, si trovano anche resti di rami, foglie, frutti e semi. I boschi pietrificati della Patagonia sono considerati i più importanti del Sud America in quanto custodiscono i fossili di arbusti più grandi del continente.Al termine della visita proseguimento per Los Antiguos, cittadina ubicata sulla rotonda baia meridionale del Lago Buenos Aires, il secondo lago più grande del Sud America dopo il Titicaca. Pranzo al sacco lungo il percorso. Sistemazione all’Hotel Mora o all’Hosteria Antigua Patagonia 3*. Cena e pernottamento.

  • Giorno Los Antiguos/Perito Moreno/Lago Posadas

    Partenza al mattino presto. Oggi ci aspetta un appuntamento di quelli importanti. Dopo aver raggiunto la località di Perito Moreno (da non confondere con il famoso ghiacciaio omonimo) imbocchiamo la mitica Ruta Nacional 40, la strada più lunga e spettacolare d’Argentina che attraversa il Paese dall’estremo nord fino al “finis terrae” del sud, come una gigantesca colonna vertebrale lunga più di 5.000 km. La RN 40, creata nel 1935, unisce 3 regioni e 11 province del paese, dall’estremo nord fino al “finis terrae” del sud, come una gigantesca colonna vertebrale lunga più di 5.000 km. In parte su asfalto e in gran parte su graniglia, dopo averci lasciato alle spalle la cittadina di Perito Moreno, raggiungiamo la valle del Rio Pinturas dove ci fermeremo per visitare la “Cueva de las Manos Pintadas”. Considerata la Cappella Sistina dell’arte preistorica di queste latitudini, la grotta si trova nello stupendo canyon creato dal Rio Pinturas, all’interno del Parco Nazionale Perito Moreno. Qui centinaia di impronte di mani in negativo, riprodotte in moltissimi colori, si sovrappongono le une alle altre. Secondo gli studiosi le pitture corrispondono a diversi periodi o stili differenti: il più antico risale a circa diecimila anni fa e si caratterizza per le scene di caccia nelle quali si vedono gruppi di cacciatori che inseguono greggi di guanachi nei colori rosso, viola e ocra. Nel secondo gruppo stilistico, datato tra i cinque e i settemila anni fa, il tema centrale sono gruppi di guanachi più statici. Si vedono rappresentati con i cuccioli e la figura umana non è vincolata agli animali, bensì è disegnata di fronte, stilizzata, con gambe corte e un solo braccio. Queste pitture, considerate le più antiche del Sudamerica, furono eseguite molto probabilmente da cacciatori paleolitici che arrivarono dall’Europa attraverso lo stretto di Bering. Pranzo al sacco. Arrivo al villaggio di Lago Posadas nel tardo pomeriggio e sistemazione all’Estancia Suyai o a La Posada del Posadas 3*. Cena e pernottamento.

  • Giorno Canyon Fiume Oro

    Dopo la prima colazione, assieme al nostro accompagnatore, partiamo per un’escursione di circa 3 ore dedicata all’esplorazione del canyon del fiume Oro. La passeggiata, facile e alla portata di tutti, ci porterà fra grandi muraglie di pietra a una veduta maestosa del lato nord del Cerro San Lorenzo (3.706 mt). Torniamo al Lago Posadas dove noteremo il contrasto, tutto particolare, fra le acque azzurre del Lago Posadas e le acque verdi del Lago Pueyrredon, separati fra di loro da appena 100 metri di terra. Chi non volesse seguirci nell’escursione proposta potrà trascorrere la giornata rilassandosi o facendo delle passeggiate nei dintorni a piacere.A pranzo oggi gusteremo un tipico “asado”, la rinomata carne grigliata argentina. Cena e pernottamento.

  • Giorno El Chaltén

    Oggi ci attende una lunga tappa verso sud, sempre percorrendo la Ruta 40.Ci dirigiamo verso la zona dei grandi ghiacciai, attraverso un paesaggio di steppe caratterizzato dalle sterminate distese di cespugli tipici della pampa patagonica dove potremo osservare diversi uccelli e la tipica fauna. Sullo sfondo ci invita ad avanzare lo spettacolo maestoso della cordigliera andina. Arrivo nel pomeriggio a El Chaltén, piccolo villaggio ai piedi del Cerro Torre e del Cerro Fitz Roy (o Cerro Chaltén), dichiarato capitale nazionale del trekking grazie alla grande quantità di sentieri che si snodano in mezzo a scenari spettacolari, che offre agli amanti di questa disciplina. Sistemazione e pernottamento al Pudu Lodge, all’Hotel Poincenot o Destino Sur (o similare). Pensione completa.

  • Giorno Valle del Rio de las Vuelta e del Rio Fitz Roy/El Calafate

    Dopo la colazione, a seconda anche delle condizioni del tempo, potremo fare una camminata di circa 40 minuti lungo una salita non impegnativa verso il Mirador de Los Cóndores. La posizione strategica del mirador offre una bella veduta d’insieme sulla Valle del Rio de las Vuelta e del Rio Fitz Roy; inoltre da qui si possono apprezzare gli impressionanti picchi di granito del Cerro Torre e del Cerro Fitz Roy, la cui cima è spesso avvolta dalle nubi. Tra le ardue vette della terra questa montagna non è tra le più alte, ma certamente fra le più temibili. Battuta da piogge e venti della pampa, irta di guglie ribelli e di torrioni ghiacciati, ha sempre ispirato agli uomini un riverente senso di terrore.Proseguiamo poi in pulmino verso lo scenografico Lago del Desierto, passando per il Glaciar Los Huemules. Il percorso, attraverso un paesaggio mutevole e spettacolare, è di circa 37 km su strada in gran parte sterrata e nelle giornate limpide è possibile ammirare il Cerro Torre e in particolare il Cerro Fitz Roy da diverse angolazioni. Il Lago del Desierto, che si trova nelle immediate vicinanze del confine con il Cile, è attorniato da bei boschi di ñires e lengas che incorniciano le cime e le vallate circostanti. Pranzo al sacco. Nel pomeriggio, costeggiando i laghi Viedma e Argentino, ripartiamo ancora in direzione sud. I laghi si aprono tra alte montagne, piccole vallate e baie piene di fascino. Ai piedi della “mesa” di Miguens si trova El Calafate, che si affaccia sulle acque turchesi del Lago Argentino. La cittadina è uno dei luoghi più visitati d’Argentina in quanto è la principale porta d’entrata al Parco Nazionale Los Glaciares, che offre alcune delle meraviglie naturali più straordinarie del continente. Arrivo in serata, sistemazione all’Hotel Mirador del Lago 4* o similare, cena e pernottamento.

  • Giorno El Calafate

    Lasciamo questa giornata opportunamente a disposizione per attività individuali, per acquisti o relax. Suggeriamo di effettuare, se le condizioni meteorologiche lo permetteranno, un’escursione facoltativa in barca sul Lago Argentino, lungo il Brazo Norte, per la visita al vasto fronte dei ghiacciai Upsala e Spegazzini, meno spettacolari del Moreno, ma resi suggestivi dagli iceberg che ne incorniciano le sponde. Il Lago Argentino è il terzo lago sudamericano per dimensioni dopo il Titicaca e il Buenos Aires, con una superficie complessiva di circa 1.560 km quadrati. La navigazione nel Brazo Norte è particolarmente avventurosa e affascinante perché s’incontrano imponenti iceberg galleggianti alla deriva di un azzurro incredibile, oltre a panorami inusuali e di rara bellezza. L’accompagnatore è a disposizione per fornire tutte le informazioni necessarie per organizzare al meglio la giornata secondo l’attività di vostro interesse. Pranzo al sacco. Cena libera per provare in autonomia uno dei ristoranti di El Calafate. Pernottamento in hotel.

  • Giorno Parco Naturale Los Glaciares/Buenos Aires

    Oggi è una giornata speciale, di quelle attese a lungo; l’appuntamento del giorno è infatti con l’imponente Ghiacciaio Perito Moreno, uno spettacolo naturale che lascia senza fiato. Dopo la colazione partenza in pulmino verso l’accesso al ghiacciaio, all’interno del Parco Naturale Los Glaciares, che dista circa 78 km da El Calafate. Per le sue caratteristiche estetiche e naturali uniche al mondo, fu incorporato dall’UNESCO nel 1981 nella lista dei luoghi Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Dal “hielo continental”, l’immensa massa di ghiaccio della calotta della Cordigliera delle Ande, si distaccano 47 formazioni glaciali fra le quali figurano i ghiacciai Viedma, Upsala, Onelli e il celeberrimo Perito Moreno, che costituisce il motivo principale della nostra visita. La sua particolarità è di essere un ghiacciaio in movimento e uno dei pochi esistenti sulla terra che avanza e non retrocede come avviene per la maggior parte di essi. Situato fra il Brazo Rico e il Canal de los Tempanos, ha un fronte di 5 km e un’altezza di 60 metri sopra il livello dell’acqua del braccio meridionale del Lago Argentino. Dal centro servizi all’interno del parco dove si trovano il bar, self service, e i bagni, iniziano le passerelle di legno, la cui mappa è visibile all’ingresso, che consentono una bella camminata davanti al ghiacciaio. Le ampie terrazze sono ottimi punti per osservare gli enormi blocchi di ghiaccio e le altissime pareti di mille tonalità di azzurro. Si può rimanere ore a osservarlo e ascoltarlo. In un’ora di cammino si completano tutte le passerelle, che permettono di vedere il fronte da diverse angolature.La vista è impressionante e il rumore provocato dallo stridere delle masse di ghiaccio e, a volte, da improvvise rotture, regala la sensazione di essere di fronte a un gigante vivo, e sarà uno dei ricordi più emozionanti che porteremo con noi. Pranzo. Nel pomeriggio trasferimento in aeroporto dove salutiamo il nostro accompagnatore e il nostro mezzo. Partenza con il volo per Buenos Aires (19.05/22.00 orario soggetto a variazioni, da riconfermare), arrivo e trasferimento in hotel in pulmino privato. Cena libera e pernottamento.

  • Giorno Buenos Aires

    Prima colazione e, a seconda dell’orario del volo internazionale, eventuale tempo a disposizione per visite individuali, relax o acquisti.Trasferimento in aeroporto per l’imbarco sul volo diretto a Roma. Pasti liberi. Pernottamento a bordo.

  • Giorno Italia

    Arrivo in Italia

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